BRILLO, ovvero Bartending Robot for Interactive Long-Lasting Operations, questa è la più recente novità in ambito di bartending: un robot sviluppato dai ricercatori dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con PRISCA Labs e Totaro Automazioni, in grado non soltanto di preparare e servire cocktail, caffè e cappuccini, ma anche di intrattenere una conversazione con i clienti grazie ad un processo di automazione basato su algoritmi di apprendimento automatico.

Se da un lato la notizia suscita interesse e curiosità per il suo evidente impatto, ed è lo specchio di una sempre crescente fiducia nei confronti della scienza e dei suoi progressi, dall’altro ci porta tuttavia a riflettere sull’importanza del fattore umano. In altre parole, ferma restando l’importanza della scienza a supporto dell’uomo, per noi risulta fondamentale ed insostituibile l’apporto umano. Pensiamo di entrare in un bar per ordinare un caffè: chi ci accoglie è un professionista che mette le sue abilità e la sua passione al servizio della clientela, con l’intento di offrire la migliore esperienza di degustazione possibile. Quest’ultima si riferisce non soltanto all’estrazione e alla somministrazione del caffè espresso, ma anche all’importantissima attività di scambio e condivisione che soltanto tra esseri umani può espletarsi nella sua forma più genuina; la tazzina di caffè potrà anche essere di volta in volta differente nel suo risultato, ma sicuramente più “vera”.

È per questo motivo che da anni noi di Caffè Haiti Roma collaboriamo con l’Istituto Assaggiatori Caffè, per promuovere attraverso l’erogazione di corsi specializzati la formazione del barista e restituire la dignità e il valore che merita, alla figura di quello che potremmo definire l’artigiano dell’Espresso.